Miele di Acacia
La robinia o acacia (Robinia pseudacacia L.)è una pianta a portamento arbustivo o arboreo, appartenente alla famiglia delle leguminose, che può raggiungere i 20 metri di altezza. Fu importata da J.Robin, erborista di re Enrico IV di Francia, da cui prese il nome. In Italia è apparsa alla fine del secolo XVIII, prima come pianta ornamentale, poi per rinforzare argini di strade o ferrovie ed oggi è quasi un’ infestante! Pianta a foglie caduche, con grandi spine e fiori bianchi a grappolo, profumatissimi, (buoni anche fritti!)che fioriscono verso la fine di Aprile. Questa è la prima grande fioritura italiana. Questo miele è uno dei più conosciuti e apprezzati proprio per le sue qualità quali: colore chiarissimo,la permanente liquidità, delicatezza di odore e sapore, tipicamente vanigliato. Ha un alto contenuto di fruttosio, che fa si che non cristallizzi, alto potere dolcificante, basso contenuto di sali minerali, enzimi e acidità. Per la sua dolcezza e delicatezza piace molto ai bambini.
Miele di Castagno
Il castagno è un costituente principale dei nostri boschi. Coltivato fin dall’ epoca romana per la produzione delle castagne(da cui deriva la farina) e del legname, in questi ultimi decenni la sua importanza economica si è alquanto ridotta.
Il miele di castagno è scuro e inconfondibile il suo sapore, con un retrogusto amarognolo, tannico, aromatico. Proprio per queste caratteristiche questo miele ha fatto fatica a farsi strada, tant’è che prima degli anni ’80 alcuni apicoltori portavano via le api dai boschi per non produrlo! Oggi è anche uno dei mieli più utilizzati in cucina per l’ ottimo abbinamento coi formaggi stagionati, con i piatti affumicati e dai sapori forti. Parlando di salute sembra sia ottimo contro la cattiva circolazione e che abbia proprietà disinfettanti sull’ apparato urinario.
Purtroppo agli inizi degli anni 2000, a causa d’ importazioni di castagni non autoctoni, è stato introdotto un parassita, la “vespa cinese” o meglio Cinipide del castagno, che compromette lo sviluppo vegetativo di questi alberi, che non riescono quasi più a fruttificare. Quindi niente fiori, niente frutti (castagne) e indirettamente niente miele. E’ tutt’ ora in corso in tutta Italia la lotta biologica, attraverso l’ introduzione di un’ altro insetto, Torymus, antagonista naturale del Cinipide. Tutto ciò spiega la piccola produzione di miele di castagno di questi ultimi anni.
Miele di Millefiori
In genere si definisce millefiori quel miele che proviene da una moltitudine di fiori, che non può essere definito uniflorale, cioè ricondotto a una, unica specie di fiore. Ecco la meraviglia delle meraviglie: non esiste un’unica categoria di millefiori, ma tante quante sono le possibili combinazioni di piante!!!
Ogni millefiori possiede proprie caratteristiche che si ripetono di anno in anno con variazioni più o meno importanti.
A volte i mieli millefiori sono caratterizzati da una presenza botanica che prevale e che costituisce il nucleo del miele, altre volte i suoi ingredienti sono davvero mille, come capita per il prodotto delle fioriture di alta montagna o come certi mieli primaverili della macchia mediterranea: non sappiamo distinguere i vari gusti, ma il risultato è comunque sorprendente. Insomma il miele di millefiori è proprio il sapore di un posto!
Miele di Melata
La melata di bosco o di metcalfa prende il nome non da una pianta ma da un insetto, Metcalfa pruinosa. Di origine americana, è stato introdotto in Italia per sbaglio, si è poi diffuso in tutto il territorio e anche nei paesi confinanti. Questo piccolo insetto si nutre della linfa vegetale, assorbe la parte proteica ed espelle quella zuccherina, che viene raccolta dalle api. Tutto ciò avviene a fine luglio-inizi di agosto, quando ormai non c’è più alcun nettare disponibile. Quindi la sua apparizione è stata un dono per gli apicoltori! Non si può dire la stessa cosa per gli agricoltori poiché l’ insetto provoca lo sviluppo di specie fungine sulle colture.
Questa sinergia fra i due insetti produce un miele scuro, viscoso, con una nota salata, dall’odore intenso e dall’alto contenuto di sali minerali e di ferro. Toccasana per le malattie invernali e intrigante sui formaggi stagionati.